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disperata preghiera gli ritornava fisso come un rimorso.

— Ne sono stato duramente castigato! — pensava. — Eppure chi conosce le vie del Signore? Se egli avesse voluto esaudirmi? Se fosse quella la mia vita? Perchè non posso aver io il diritto alla felicità terrestre? Non sono uomo come gli altri?

E il sogno insidioso lo vinceva: l’aria di primavera, pura e fragrante, saliva alla sua cella; e dalla finestra appariva uno sfondo di cielo così profondo, così azzurro! Non era egli uomo come gli altri? Aveva peccato! Ebbene, e quale degli uomini non pecca? E chi per questo si condanna ad un eterno castigo?

— Ecco, ecco, io lascio il seminario; c’è la scusa che mio fratello è morto, che in casa adesso si ha bisogno di me. La gente chiacchiererà un poco, ma di che cosa la gente non chiacchiera? Fra un anno nessuno dirà più nulla, e allora!... — Ah, che dolcezza! Era mai possibile tanta dolcezza? Ma sì, che finalmente era possibile!

— Perchè io sono così stupido da esitare un solo istante? — si domandava meravigliato di sè stesso e dei vani tormenti che si dava. E si sentiva il cuore pieno di gioia; ma