Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/183


— 177 —

mondo non c’era rimedio. E quello che doveva succedere succederebbe lo stesso, qualunque fosse il consiglio del vecchio.

Ricordò quante volte zio Martinu gli aveva dato buoni consigli; egli se n’era sentito sempre sollevato, ma giammai aveva potuto seguire quei consigli. Pensando a ciò, si lasciò cader seduto presso il fuoco, con tal visibile espressione di dolore sul viso che zio Martinu indovinò subito ogni cosa.

— Dove eravate? — disse Elias. — Vi ho cercato tante volte.

— Perchè mi hai cercato, Elias Portolu?

— Da tanto tempo che non vi vedevo.

— E ora dove vai, così di notte!

— Vengo qui, zio Martinu.

— Sei stato in paese?

— No, dopo l’ultimo giorno di carnevale.

— Mi hai cercato dopo?

— Sì — disse Elias; poi sentì che zio Martinu indovinava ogni cosa, e arrossì.

— Tu sei sparuto — disse zio Martinu fissandolo in viso — tu porti in faccia il segno del peccato mortale. Perchè cercarmi, se non avevi più bisogno di consigli?

Come altre volte Elias sollevò gli occhi spalancati, spauriti e smarriti, incontro agli oc-