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bre, — disse zio Portolu, sforzandosi a ridere, ma si sentiva triste e gli pareva di malaugurio per gli sposi la melanconia che aveva velato quel giorno di nozze. Quando si assicurò che niente mancava nella mensa, zia Annedda entrò da Elias portandogli una scodella di brodo.

— Sollevati un po’ e bevi, figlio mio, — disse amorevolmente, raffreddando il brodo col cucchiaio.

Ma Elias fece una smorfia di raccapriccio e allontanò con la sua la mano di sua madre.

— Elias, figlio mio, bevi, fa il savio; bevi, che ti farà bene.

— No, no, no.... — ripeteva egli infantilmente lamentoso.

— Suvvia, fa il savio: se resti così ti ammalerai davvero, e farai peccato mortale, perchè il Signore vuole che conserviamo la salute.

Egli aprì due grandi occhi pieni d’angoscia e di sofferenza fisica.

— Lasciatemi in pace, lasciatemi morire in pace, — disse.

Zia Annedda uscì e rientrò seguita da Maddalena: appena vide la sposa, Elias cominciò a tremare visibilmente, e non ebbe nè il de-