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e freddo della sposa non riusciva certo a dissipare.

Qualche monello impertinente si affacciava al portone, gridando, chiedendo dolci, lanciando pietre al muro. In cucina la madre della sposa e un’altra parente preparavano la cena: zia Annedda andava e veniva, dal cortile alla cucina, dalla cucina alla camera di Elias, in punta di piedi, bianca e calma in viso. Che Elias doveva migliorare ella lo sapeva: credendo ch’egli avesse “preso qualche spavento„ gli aveva preparato e fatto bere un’acqua speciale, poi gli aveva appeso ai collo una medaglia santa, aveva acceso la lampada a San Francesco, e infine aveva pronunziato le parole verdi, scongiuro per sapere se il malato doveva vivere o morire. Le parole verdi avevan risposto ch’egli doveva vivere; San Francesco sia lodato e Dio sia benedetto in tutte le sue sante volontà.

A poco a poco la gente se ne andò; rimasero solo due fratelli e la madre della sposa, e una vicina amica di zia Annedda. La cena fu più melanconica del pranzo; si sentiva Elias gemere di tanto in tanto, e un velo di tristezza gravava su tutti.

— Sembra d’assistere ad una cena fune-