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138 cattive compagnie


Non c’è mezzo per abbreviare la rude via? Ebbene, sì, sì, c’è un mezzo; egli lo sa, egli ci ha pensato tutto il giorno. Nel pascolo limitrofo al suo c’è un altro pastore che vuol darsi al commercio del grano, onde ha venduto quasi tutto il suo gregge, e fra pochi giorni venderà il resto e se ne andrà.

Adesso è laggiù, di là del fiume, e dorme entro la sua capanna, con la testa appoggiata ad una pietra, sotto la quale c’è una borsa di cuoio coi denari ricavati dalla vendita delle pecore.

Il nostro pastore pensa che sarebbe facile impresa andare laggiù e impadronirsi della borsa.

*

Ebbene, sì, egli andrà. La notte avanza: le pecore si ritirano una dietro l’altra nelle mandrie, e lentamente cessa il tintinnìo dei loro campanacci dondolanti.

Il pastore siede davanti all’apertura della sua capanna, e pensa.

La luna cade sul limpido arco del cielo; il fiume va sempre silenzioso attraverso la pianura che tace. Un solo punto rosso brilla di là del fiume; è il fuoco dal pastore che ha