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col viso acceso ridere come la creatura più folle della festa; ed Efix mormorò toccando il ginocchio di Giacinto:

— Vossignoria.... dicono.... guarda quella ragazza.... È buona, ma è povera. Eppoi anche orfana....

— La sposerò, — disse Giacinto, ma guardava per terra e pareva sognasse.



Grazia Deledda. Canne al vento. 7