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oltre le franchigie elettorali e comunitative, per lasciare l’addentellato, pur sempre gradevole e necessario, a nuove riforme, mano mano che l’educazione ed il benessere delle masse si vadan facendo più generali. Il più bel dono poi che il Parlamento potesse fare ai Comuni sarebbe quello dei giudici di pace, studiandone l’istituzione sulle leggi americane, e non foggiandole alla francese o con quelle sbiadite forme che veste a Napoli, nel Lombardo Veneto ed in Piemonte. Così pure andrebbe studiata l’organizzazione dei Commissari e delle guardie campestri del Belgio che tolsero nel suo aspetto più nocivo la piaga dei furti campestri, commissari e guardie pagate concorrentemente dai Comuni e dal Governo.

IX.


Che le provincie, quali emersero in generale nel correre dei secoli per omogeneità di rapporti, di costumi, di tradizione, di clima e di struttura geodetica, di dati perimetri territoriali, siano il complemento della vita morale dei Comuni, ed anche di quelle esigenze sociali alle quali non potessero provvedere i singoli Comuni, e siano l’unico anello di congiunzione fra questi ultimi e lo Stato. Circostanze eccezionali possono consigliare qualche modificazione in più od in meno nella circoscrizione territoriale delle provincie, ma è sempre arduo il toccarvi senza il voto degli interessati. Tuttavolta può avvenire che il legislatore sia costretto per stringenti ragioni economico-amministrative di allargare qualche provincia a spese di altre vicine che non avessero peculiari ragioni di speciale esistenza, o