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quell’altro suo uomo che stava a spasso, ritrova sé stesso tutto intero, e rientra nella lotta.

Settembrini, perché non scrivi più nel giornale? — Settembrini, vuoi essere centro destro o centro sinistro? — Settembrini, devi pur fare un programma a’ tuoi elettori. — E Settembrini risponde: — Lasciatemi stare: scrivo la Storia della letteratura italiana — .

Che cosa è questa Storia? È un grido di guerra. È la seconda Protesta. Ed è insieme l’espressione più alta della sua coltura letteraria. È tutto il Settembrini, il riassunto, l’epilogo della sua vita: il patriota e il letterato.

Il Settembrini è l’immagine, se non compiuta, certo schietta del radicale italiano. Tutte le idee politiche, religiose, morali, critiche messe in circolazione da’ nostri radicali in mezzo secolo sono per lui articoli di fede, sono state il suo latte, il suo nutrimento. In tutto ciò che ha pensato e voluto e fatto, egli si è sentito accanto tutti i grandi italiani, che hanno fatto e voluto e pensato il medesimo. Unitá nazionale, libertá, emancipazione della ragione dalla fede, sono l’anima di tutta la nostra storia, la sostanza della nostra civiltá: tutto che riman fuori, è barbarie. Il gran nemico è il prete, e con lui non vuol pace né tregua. Rimangono ancora nella memoria le tre parole nelle quali scolpí il regno di Ferdinando: il birro, la spia e il prete.

Ma dico male: idee. Queste non sono per lui dottrine studiate, cercate, formulate: sono idee trovate giá belle e pronte, raccolte e divenute sentimenti efficaci e operosi. Natura appassionata e di una viva immaginazione, ciò ch’egli pensa non è un pensiero, ma un’immagine, ch’egli odia o ama. Portate a questo segno, le idee non sono più una dottrina di cui sia lecito dubitare, ma sono una religione superiore alla discussione, che ha anch’essa il suo vangelo e i suoi apostoli e i suoi mártiri. Indi quella forma di esprimerle cosí poco discorsiva e dubitativa, a modo di dogma e di sentenza, che tanto ti colpisce nel Settembrini. Mai non lo vedi arrestarsi, o dubitare o esitare: mai non lo cogli che stia raccolto e pensoso innanzi a qualcuno de’ piú importanti problemi della storia, e che investighi o fan-