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xi. 1819 - gl’idillii 93

cumulano in testa e può appena raccorli frettolosamente in carta perché non gli cadano dalla memoria. Volgeva fra l’altro in mente un trattato: Della condizione presente delle lettere italiane; ma lasciamo parlare lui stesso:

Tante cose restano da creare in Italia, ch’io sospiro in vedermi così stretto e incatenato dalla cattiva fortuna, che le mie poche forze non si possano adoperare in nessuna cosa. Ma quanto ai disegni, chi può contarli? la lirica da creare; tanti generi della tragedia, perché dall’Alfieri n’abbiamo uno solo; l’eloquenza poetica, letteraria e politica; la filosofia propria del tempo, la satira, la poesia di ogni genere accomodata all’età nostra, fino a una lingua e a uno stile, ch’essendo classico e antico, paia moderno e sia facile a intendere e dilettevole così al volgo, come ai letterati... Ma io da gran tempo non penso né scrivo né leggo cosa veruna, per l’ostinata imbecillità de’ nervi degli occhi e della testa: e forse non lascerò altro che gli schizzi delle opere ch’io vo meditando, e ne’ quali sono andato esercitando alla meglio la facoltà dell’invenzione, che ora è spenta negli ingegni italiani. E per quanto io conosca la piccola cosa ch’io sono, tuttavia mi spaventa il dover lasciare senza effetto quanto avea concepito. Ma ora propriamente son diventato inetto a checchessia: mi disprezzo, mi odierei, mi aborrirei se avessi forza: ma l’odio è una passione, e io non provo più passioni.

Così scrive a Pietro Giordani; e tra le linee leggi questa interrogazione — Farò mai niente di grande? — , che pure una volta gli venne sotto la penna.

In questi vani disegni passò quell’anno. È assai probabile che in quegli schizzi erano le prime linee dei suoi Dialoghi e Operette morali. Ma tutta questa azione nel vuoto, con nessuna speranza di concludere, doveva più aggravare la sua tristezza e fiaccargli ogni volontà. — Io non provo più passioni! — Non è più il giovane che sogna patria, libertà, virtù, bellezza, gloria. L’umor nero gli oscura tutti i suoi ideali. Forse in questo tempo moriva anche la sua tessitrice, un suo innocente amore. Che cosa è la bellezza? Che cosa è la virtù?