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XIV

1821-22


DUE ALTRE CANZONI PATRIOTTICHE

Nel 13 luglio 1821 Leopardi annunzia a Giordani il matrimonio della sorella: — Paolina questo gennaio sarà sposa — . E gli ripete la notizia il 6 agosto dello stesso anno. Il matrimonio non ebbe luogo. Ma nessun matrimonio effettivo ebbe forse un risultato così importante, come questo matrimonio in aria. Ne uscì una canzone per nozze, che segna un nuovo momento artistico nella vita di Leopardi.

Il quale voleva un gran bene alla sorella, che gli faceva la lettura, e che egli chiamava «la mia Paolina», quantunque il rigido cerimoniale all’antica di casa Leopardi gli vietasse quella scioltezza di espansione, che aggiunge tanta grazia agli affetti domestici. Il matrimonio gli risvegliò l’estro e gli ispirò la canzone.

Se il poeta si sentisse meno infelice, e avesse della famiglia quel sentimento vivo e profondo che aveva della natura, avremmo qui quella effusione di dolci sentimenti e di lieti augurii che è propria del soggetto. Ma questa canzone per nozze è vestita a lutto; l’idillio prende sin dal principio una intonazione tragica, e riflette in sé non solo il lutto del poeta, ma il lutto dell’universo. Il matrimonio rimane una semplice occasione, che fa divampare nell’anima poetica del giovane quella certa serie d’idee sul mondo e sull’uomo già fissa, divenuta già consuetudine e natura del suo intelletto.