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la messa di nozze 153

portava lassù. Sotto il portico i parenti dell’ospite aspettavano: la sorella, il cognato, i nipoti.

— Benvenuto!... Bentornato fra noi!... — esclamò il dottore, con un sorriso cordiale sulla faccia barbuta, stendendo le braccia nerborute a prendere la valigia, a stringere le due mani dell’ospite. — Da quanto tempo ci aveva promesso questa desideratissima visita!...

— Si vede — soggiunse la sorella, scrollando il capo precocemente bianco di chiome, ma roseo e fresco di carnagione — che il nostro paese non gli piace, e forse neanche la nostra casa!

Perez protestò vivacemente:

— Signora Laura, non mi mortifichi, adesso!... Sarei di difficile contentatura se non giudicassi il paese semplicemente meraviglioso; e quanto alla loro casa, è proprio sicura che sia tutta loro, dopo che io vi sono venuto?

— Questo è anche vero! Ma se non esercitate la vostra parte di proprietà, c’è il caso d’incappare nella prescrizione!

— Eccomi qui ad interromperla!... Come cresce questa gioventù!... — esclamò poi,