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o: "Nei problemi complicati bisogna diffidare delle soluzioni troppo semplici". Spiegare ogni cosa con l’accecamento dell’orgoglio è veramente una troppo grande semplificazione. In flagrante iattanza, da un’altra parte, non sorprendiamo anche Blücher quando scrive alla moglie: "Con i miei 120000 Prussiani assumerei di prender Tripoli, Tunisi e Algeri, se non ci fosse di mezzo il mare"? Blücher riuscì, Napoleone fu vinto; si dovrà giudicare sulla fede dell’esito?... Napoleone si divise dinanzi al nemico: ma non si divise anche Wellington, distaccando ad Hall 20000 uomini che vi restarono inerti, mentre egli poteva esser travolto a Mont-Saint-Jean? Non fu travolto: diremo che ebbe ragione? Chiameremo errore - dice Alberto Pollio - ciò che non riesce?...

L’errore proprio del Lenient consiste nell’aver voluto sciogliere tutti gli enimmi con una sola chiave. Il suo libro incatena l’attenzione del lettore anche digiuno di scienza militare, ma ansioso, oggi, di conoscere come si vince, avido di trovare nella lezione del passato la rivelazione dell’avvenire. Waterloo è l’effetto di un formidabile intrico di cause prossime e remote, particolari e generali, militari e politiche, fisiche e psichiche, materiali e morali. Quando si sono enumerate tutte, resta ancora il quid obscurum vittorughiano: quid obscurum, quid divinum. "Era possibile che Napoleone vincesse