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ii. - lazzaro carnot 117

Siate attaccanti, sempre attaccanti: c’è un solo mezzo di trionfare: la vigilanza. Un uomo che veglia è più forte di centomila che dormono....»

Hondschoote e la liberazione di Dunkerque, Wattignies e la liberazione di Maubeuge sono glorie sue. A Wattignies, quando il Jourdan, dopo quattro ore di eroici e vani attacchi frontali al centro e l’indietreggiamento dell’ala sinistra, propone di battere in ritirata, il Carnot gli risponde una sola parola: «Vigliacco!». Ma il furore col quale l’offeso sferra, per vendicarsi, due nuove cariche consecutive, non ha ragione dei cannoni del Coburgo. Nella notte, il Jourdan consiglia ancora di rinunziare all’assalto centrale e di rinforzare la pericolante sinistra. «A cotesto modo si perdono le battaglie», afferma Lazzaro Carnot, e suggerisce invece di richiamare la sinistra per rinforzare la destra. «Se adottiamo l’opinione del rappresentante del popolo,» dichiara l’altro, «lo avverto che dovrà sostenerne tutta la responsabilità.» - «Preparazione ed esecuzione: assumo ogni cosa su me!» risponde il Carnot; e il domani, dati gli ordini, cinta la fascia tricolore, sfoderata la spada, monta egli stesso all’assalto del formidabile pianoro e vi arriva sanguinante ma trionfante alla testa dei soldati che intonano la Marsigliese: «la più bella battaglia della Rivoluzione», giudicherà più tardi il vincitore di Marengo e di Austerlitz.