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teghini del lotto: se tutto ciò accade nel mondo, per Dio! è segno che la ragione non è ragione, il verosimile non è vero, ma tutto è vero, specialmente l’impossibile, anzi l’assurdo, il tutto è niente, e il niente è tutto....

Una grande risata accolse queste conclusioni filosofiche del barone di Santafusca: cioè, parve a lui che gli amici ridessero della sua minchioneria. Egli cominciava a odiare quei fastidiosi eleganti: e aveva torto.

L’Usilli raccontava degli aneddoti galanti con tanta felicità di spirito, che avrebbe fatto ridere le finestre. Irritato da questa grossa ilarità, Santa, con atto d’uomo offeso si alzò, uscì di sala e senza salutare nessuno abbandonò il circolo, scese a precipizio le scale e corse un tratto verso il palazzo di giustizia, colla intenzione di parlare al cavaliere Martellini, ch’egli conosceva benissimo, per essersi trovato più volte con lui al club degli Scacchi, dove l’egregio magistrato faceva testo di lingua.

Strada facendo, gli parve che i monelli vendessero più giornali del solito. Molti cocchieri delle vetture pubbliche avevano in mano un foglio e leggevano a parer suo la storia del prete e del cacciatore.

E mentre pensava anche lui a questo strano cacciatore, gli parve improvvisamente di ravvisarlo al di là d’una lucida vetrina di pasticciere. Si arrestò come se un abisso si fosse improvvisamente aperto innanzi ai suoi piedi; e