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pazienza di un professore, che torna a spiegare un problema astruso.

— Sì, diavolo! le ho portata ieri sera l’acqua per lavarsi la faccia.

— Fate il piacere di andar su e ditele.... — il Pardi pescò nel taschino del panciotto quei cinque soldi che occorrono per far correre un uomo — ditele che c’è un signore che desidera parlar con lei subito subito.

— Vado in un momento.

Secco si lasciò cadere coll’abbandono pesante dell’uomo stanco su di una sedia e si appoggiò al tavolo, in mezzo ai ritagli e alle filaccie, nella luce miope e sonnolenta che mandano a Milano le finestre dei portinai, senza pensar nulla di preciso, ma ripetendo solo con una espressione sforzata e quasi di sprezzo: — fare gli esami! — frase che, caduta come un ciottoletto negli addentellati dei suoi discorsi interni, urtava e guastava il meccanismo del raziocinio.

Il Berretta tornò a dire che la signora Beatrice, dovendo uscire per alcune spese, sarebbe venuta dabbasso tra cinque minuti.

Il Pardi non rispose, e dopo aver guardato il portinaio con un’aria di compatimento, come se il Berretta non sapesse quel che veniva a contare, si raccolse, si appoggiò colle braccia sui ginocchi e procurò di non pensar più nulla, finchè non fosse uscita questa si-