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II.


Il giorno dopo, come se non fosse accaduto nulla di diverso, si alzò, si vestì e colla solita puntualità uscì per andare all’ufficio. La precisione e l’uguaglianza delle sue abitudini era tale, che il signor Pianelli serviva di orologio agli studenti e alle sartine, che affrettavano il passo quando l’incontravano al disotto del Cordusio. La sua strada era sempre la stessa tutti i giorni: piazza del Duomo, piazza dei Mercanti, Cordusio, Bocchetto: da una parte delle botteghe nell’andare, dall’altra nel tornare. Sotto i portici meridionali comprava un sigaro virginia (l’unico vizio), che era già preparato in un astuccio di carta e ch’egli metteva in tasca per fumare mezzo a colazione, mezzo dopo pranzo.

Stretto nei soliti panni color cioccolata, sempre quelli ma puliti, col bastoncino infilato in una tasca del paltò, andava col suo passo pesante di contadino, urtando spesso il muro colla spalla come un carro che esca tratto tratto dalle sue rotaie.