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Così egli dimostrò a suo fratello bifolco che un uomo di spirito non ha bisogno della carità di nessuno.

Con duemilacinquecento lire, un bell’uomo, di talento, elegante, un regio impiegato, educato in un collegio, poteva aspirare a un bel matrimonio....

Non passò molto che una bella domenica Milano potè contemplare sul Corso lord Cosmetico che dava il braccio alla sposa vestita in gran lusso d’un abito di seta color tortorella e in testa un cappellino bianco a piume che si poteva vedere da Monza.

Beatrice Chiesa doveva portare nel grembiale quarantamila lire di dote, oltre alle prerogative di una solida salute e di una bellezza senza risparmio. Ma al momento di sborsare i soldi il sor Isidoro non mise fuori che tre o quattromila lire, riservandosi con un’obbligazione di pagare gl’interessi sul resto. Di queste tre o quattromila lire la maggior parte era in corredo di biancheria, il vecchio fondo delle guardarobe di casa Chiesa, cioè più distintamente ottantaquattro camicie da donna di tela nostrale fabbricata in casa fin dai tempi dei bisnonni (roba che adesso non si fabbrica più così buona); centoventi paia di calze di filo, tutta roba anche questa nata e preparata in casa; venticinque tovaglie grandi, quasi nuove, per trenta per-