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di parere che conseguiremo ambodue gli scopi mediante le relazioni, che stabiliremo coi nostri vicini, e le proprietà che in luoghi opportuni acquisteremo. In qualsivoglia modo però, se noi consideriamo che i proventi di Hodeida e di Massaua sono assorbiti da una quantità d’industriali di tutte le nazioni, mentre ad Assab saremo noi soli italiani, sembrami non possa sorgere il menomo dubbio di successo.

Coll’impianto della Colonia nella Baia di Assab e dintorni, noi otterremo i risultati che le altre nazioni han saputo raggiungere, e formeremo in Africa quell’emporio di ricche mercanzie, che oggi ci manca.

Così noi ci occuperemo ad allargare la cerchia dei nostri possedimenti coll’acquistare nei dintorni quelle proprietà private od altre che ci verranno offerte; ci daremo alla ricerca ed allo studio di tutto ciò che il paese produce; le nostre manifatture andranno nei locali mercati, e riceveranno in cambio i loro ricchi prodotti grezzi. Apriremo strade mulattiere, carrozzabili e ferrate; ridurremo ad un sistema abitabile le case; apriremo dei mercati franchi e famigliarizzeremo gli indigeni coi nostri costumi, cosa alla quale sono oltremodo inclinati.

A questo punto credo necessario di richiamare l’attenzione delle EE. VV. su quanto ha ripetutamente detto l’esimio e coscien-