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Capitolo Quarto
1. Il chiarissimo Conte Pennazzi, ardimentoso e dotto esploratore, in una sua pregiata lettera mi scrivea così:
«L’idea di portare in Africa contadini italiani e d’impiantarli colà, mi sembra sbagliata, e secondo me pecca per la base. Oltre a molte considerazioni di un altro ordine più elevato, mi si presenta subito allo spirito la seguente obbiezione. Il contadino che emigra lo fa per migliorare la propria condizione e per fare fortuna; vuole dunque grossi salarii e vantaggi senza numero; perchè dovrebbe una società, che si costituirebbe a tale scopo, pagare altissimi salarii per europei, allorchè la mano d’opera ed il nutrimento di operai indigeni costa poco o nulla?
Ecco secondo me l’unica colonizzazione possibile; cioè lo impianto di agenzie commerciali, servendoci degli indigeni per la