Pagina:De Joinville, Galvani - La sesta crociata - 1872.djvu/73

8 la sesta crociata.

vi prego, seguitò egli, che, innanzi per lo amore di Dio, e poi per lo amore di me, vi riteniate questo mal detto in vostro cuore, e che voi amiate molto meglio che lebbra ed altri mali ed iscapiti vi venissero al corpo, che commettere in vostra anima un sol peccato mortale, che è lebbra e ladronaia sì infame1.

Cosi in quella m’inchiese s’io lavava i piedi ai poveri il giorno del Giovedì santo: ed io gli risposi: bah! alla malora! già li piedi di que’ villani non laverò io mica. Veramente, diss’egli, ciò è detto oltre male, perchè voi non dovete mica avere in disdegno ciò che Dio fece per nostro insegnamento: chè elli, il quale era il Maestro e ’l Signore, lavò nel detto giorno li piedi agli Apostoli, e loro disse che in cosi com’egli, che era Maestro, loro avea fatto, che similmente essi facessono gli uni agli altri. A tanto dunque vi prego che per l’amore di lui e di me lo vogliate accostumar di fare quind’innanzi. E già egli amò tanto tutte genti che temevano ed amavano Dio perfettamente, che per la grande noméa ch’elli udì sonare di mio fratello Sir Egidio il Bruno, il quale pur non era di Francia, di temere e amar Dio altresì com’elli facea, sì gli donò la Connestabilia di essa Francia.

  1. Ladre in antico francese risponde anche a mesel o mezeau, cioè a misello; e però nel nostro volgare cosa ladra, o ladronaia può valere cosa bruttissima e ributtante.