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strumenti astronomici allora conosciuti. E aggiunge il suo biografo che scoprì errori nelle Tavole di Toledo, o Alfonsine, ed essere quindi ingannevole l’astrolabio misurato secondo quelle Tavole. Gli dà anche lode d’essere stato il primo a comporre Almanacchi: Hic nostrorum temporum primus Tacuinum composuit.

Il Dagomari si dilettò talvolta di scrivere in versi: e, per ragione del tempo in che visse, gode l’onore d’avere il nome suo registrato ne’ Testi di Lingua. Se ne hanno alle stampe un Sonetto a Jacopo figlio di Dante Allighieri, e tre altri d’argomento astrologico e una Canzone1: ed altri due ne ha trovati e pubblicati il lodato Princ. Boncompagni. In fatto di scienza scrisse certamente intorno alle quantità continue, perché siffatto suo libro è citato da scrittori contempo-



adequazioni astronomiche, ma solo ha veduto in generale nominate le equazioni, e perciò crede non improbabile che si debban qui intendere le equazioni algebraiche delle quali Paolo cominciasse in qualche modo a far uso (Stor. d. Lett. Ital. Tom. v. Lib. ii cap. 2 n. 23 e V. Ximenes Introd. al Gnom. Fiorent. pag. lxii.) E così opina ancora il Cossali, che ne concluse essere errata la traduzione (Origin. trasporto ecc. Tom i pag. 10).

Ma se la parola astronomicis non si legge nel Codice Mediceo-Laurenziano osservato dallo Ximenes, si trova bene in altro Codice della Barberina di Roma. Sicchè deve rimanere per lo meno assai dubbio se sia da seguire la sentenza dei due dottissimi Ximenes e Cossali. La vita del Dagomari scritta da Filippo Villani è stata pubblicata, in entrambe le due diverse lezioni de’ Codici sopradetti, dal Princ. Boncompagni (op. cit. Tom. pag. 299 e pag. 353).

  1. Di tutte le edizioni fattene, e di tutti i Codici che contengono questi versi o altri lavori editi e inediti del Dagomari, ragiona colla solita sua squisita esattezza il Princ. Boncompagni in apposita Appendice (op. cit. pag. 354-396 ).