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Bianco era semplice disegnatore e copista di carte idrografiche1, se è certo non essere posteriore all’anno in che egli lavorava quel documento di pratica nautica, è ben probabile che fosse molto più antica la pratica medesima. Ma questa ad ogni modo forma una bella gloria veneta, ed è un pregio che non doveva essere taciuto nella storia delle Matematiche.

E sia finito così questo Commentario storico degli antichi matematici italiani. Il quale, perchè appunto trattar doveva delle persone, e non della condizione e degl’incrementi della scienza matematica in Italia, non s’è esteso a menzionare illustri stranieri che in que’ tempi vennero e soggiornarono in Italia o ad attingervi, od a recarvi scienza. Delle omissioni in che io sia incorso non chiederò venia ai lettori: perchè non è mia colpa se delle glorie di parecchie regioni italiane, ed in ispecie della bassa Italia, non ho potuto fare le necessarie ricerche. Nè per amore d’una compitezza e perfezione a me forse impossibile ho voluto tralasciare quel poco che mi è venuto fatto. Ma altri supplisca al mio difetto: ed io sarò ben contento se questo scritto possa servire d’occasione e di stimolo a qualche più compito lavoro.


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  1. «Egli non fu autore delle carte che portano il suo nome. Riguardo al planisferio... fu certamente costruito prima del 1290...» Formaleoni. Illustrazione di due carte antiche della Biblioteca di S. Marco. pag. 51. «La maniera poi breve e confusa con cui in questa carta si espongono i principj e le regole trigonometriche della nautica provao che tal dottrina era universale ne’ piloti di que’ tempi.» Saggio sulla nautica, pag.51.