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Però fi vede, niun’altra cofa hauere piegato Elena figliuola di Tindaro, à gli amori di Paride,& il fuggirfene feco à Troia, che gli ori, & le gemme, come moftra Ouidio nella Epiftola, che feri «e Elena à Paride, & in qll’altra,che fcriue Laodomia à Protefilao,per quefto vediamo,ogni co fa in quefto noitro fecolo, edere corrotta da que fio Oro, la fede rotta, le leggi violate, le quali à gitila di tele de ragni fono Squarciate da poten ti, & ricchi, lagiuftitia difperfa, le cittadi prete. Se finalmente il tutto macchiato. Stgiiafto, folo Poro edere in pregio, folo i ricchi dominare, 6 edere padroni de gli altri, S C quefto, percheYono copiofi di queftofinidìmo rè dei metalli. Oro. però tantoauanzano, & fupe— ranoli altri, quanto POro è Superiore à gli altri metalli, onde fi dice,che quando l’oro parla, la lingua non hàforza. Ne altro vuol moftrare la luna muraglia d’Oro, che gira,& ferra la ci t là d’Alcina, fenon la Regina di quella edere ricchidìma, come moftra il Poeta Àriofto nella ottaua J9.& do.del canto rS.il medefimo vogliono moftrare, gli ori, le perle,i pellegrini marmi, dei quali ragiona nel canto quarantefimofecon do, alla ftanza 77. quando dice

Mostra, che non bastano, à tanta mole,
Di duo Rè insieme, le ricchezze sole.


Similmente con quefto Oro, il Rè della Etiopia detto Senapo,fa chiaro lafua grandezza, & dominio, impero cheiui nafee Poro, iui fiorivano le gemme, & finalmente tutte lecofe,che va gliono tanto ne i noftri paefi,vi fono in grandifi Sma copia, & abondanza, della cui ricchezza, parlandone il fopranominato Poeta, diceua n el canto trentefimo terzo, alla ottaua 103, II