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mitade,alto penfieró. Amor buono,& perfetto. E di dominio il G ruo inditio porta. S ALL’ARMO NI A di quella vo ce Giallo, formata d’vn verbo, & d’vno auerbio, fi può conofcere il oiallo, onero aurato colore non vo Tere lignificare altro, che hauere ri dotta in fuo dominio alcuna cofa, imperò che fi vede quefto aueibio già, del quale e compofta la voce,lignificare tempo paflàto,&il verbo l’hò inferire dominio, & poffefsionq, però quando fi dice già l 5 hò,vogliamo dire è gran tempo che io ne fon dinenuto padrone, & pofielTore J onde volendo moftrare l’altiero Mandncardo, infuperbito per la fpada Durindana, che non all ho ra, quando la prefedal pino la fecefua, ma li u quando fu viccoriofo al cartello della fara di Sonatone furono date al vincitore l’armi delTro iano Ettore, ccmefi legge nel Boiardo, di (Te,oc in fuo nome l’Anofto,nel canto vencefimo quar to, alla ottaua:p9. Non è pur hopgi, ch’io l’hofatt a mia. Però douendofi.partireTefeo d’Arene, per andare al la incerta pugna contro il Minotauro di creta, il fuo padre Egeo li diede vna vela, la qua le afferma Simonide^, che era tinta di color di zaffano, quale non è a!trq,chevn giallocarico, cioè rancio: & eli ini potè, eh e nel ritornar faluo dalla battagliala leuafie, acciò che vedendola da lungi,fapefle di certo hauerloracquiftato di nuouo, il quale commandamenroeflb ertequi male, però che tenendo,& nel ritorno la vela ne ora, causòil precipitio, & la morte del trillerò padre, ne per altro gli antichi Rè, vfauanodi andare adorni di quello colore giallo,ouero aurato.