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» Lucia. Sì ch'è vera, ruffianona, stria boja; e te lo mantenirò sempre come ho fatto, anca sulla corda.

Il 28 gennajo la Menegota fu sottoposta a tortura unicamente per cavarle i nomi d’altri complici, e ne denunziò, infatti, alcuni. Il tormento che subì non furon i tratti di corda, avuto riguardo alla sua età decrepita; sibbene quel de’ sibilli co’ quai già facemmo conoscenza nel processo della Signora di Monza. Anche qui la paziente è udita gridare:

» o le mie man! no posso dir altro! no so altro! Dio mio!

Simile scena rinnovasi la sera del medesimo giorno a spese di Domenica Gratiadei; le cui torture però sono senz’attenuazione, cioè consistono in tratti di corda.

Questa varietà di tormenti, secondo l’età, ci fa supporre, (vedendola rimandata senz’altro in prigione) che a Benvenuta abbiano profittato i suoi diciasette anni, ovverosia ch’ella, per titolo di giovinezza, andasse esente dal così detto esame rigoroso.

Una petizione del 28 chiede che Santo Peterlino sia rimesso in libertà, visto non avervi contro di lui altri indizii fuorché le denunzie di femmine qualificate vili, e indegne di fede.

Il 29 in virtù d’un mandato d’arresto del giudice, Valentina, figlia della Filosofa, vien arrestata da Goriziano, che presenta il processo verbale di tal cattura.

Il 7 febbrajo Pasqua Bernardini ne viene spontanea al giudice Madernino per purgarsi della taccia di strega, appostale, dice, da male lingue: è mandata in prigione. L’ indomane l’avvocato Noame presenta al Pretorio la difesa di lei: questo n’è l’esordio:

» Il fratricida Cain non fidava, nè si teneva sicuro in luogo alcuno, perchè sapeva la mala sua coscienza, e d’haver occiso il proprio fratello Abel: ma Pasqua Bernardina affidata nella sua innocenza e candida coscienza, non solamente non ha temuto le malle voci de’ malligni;