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7. nasce la numerazione posizionale 47

quanto mai arduo capire il valore indicato con le sole cifre 3 e 2: 3200? 3002? 320? 302? 32?

I matematici e gli astronomi babilonesi, depositari del sistema di numerazione sessagesimale, scoprono il principio posizionale intorno al 1900 a.C.; questo permette loro di scrivere tutti i numeri con i soli segni del chiodo e del cuneo. Per variarne il valore basta cambiare la posizione.

Inserendo nello stesso schema il numero sessagesimale 2;34;26;7, possiamo ottenere con facilità il corrispondente valore decimale: 555.967.

Tuttavia le confusioni sono sempre possibili. Innanzitutto può essere difficile capire se un gruppo di segni cuneiformi va ripartito su più posizioni.

Difficoltà nell’interpretazione di un numero.

In parte, la difficoltà viene superata lasciando piccoli spazi fra i gruppi di cifre di ordini diversi, oppure inserendo dei segni di separazione già impiegati nei testi scientifici e letterari.

Un altro limite della notazione posizionale babilonese è rappresentato dalla mancanza dello zero. Sembra che intorno al 1000 a.C. i matematici e gli astronomi babilonesi ignorino ancora l’uso di un simbolo indicante l’assenza di unità di un certo ordine. In altre parole, se noi diciamo 2 centinaia e 3 unità, sappia-