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dalla terra alla luna 9

— Senza dubbio, disse J. T. Maston, sarebbe meglio, ma non bisogna pensarci neppure a questo espediente.

— E perchè? domandò il colonnello?

— Perchè gli uomini del vecchio continente hanno certe idee sugli avanzamenti, che disturberebbero tutte le nostre consuetudini americane. Quella gente non si capacita che si possa diventare generale in capo prima di aver servito come sottotenente, ciò che equivarrebbe al dire che uno non può esser buon appuntatore se non ha fuso il cannone egli stesso! Or dunque, è precisamente...

— Assurdo! replicò Tom Hunter tagliuzzando i braccioli del suo seggiolone a colpi di bowie-knife1, e dappoichè le cose sono giunte a tal segno, più non ci resta che piantar tabacco o distillar olio di balena!

— Come! esclamò J. T. Maston con voce sonora, gli ultimi anni della nostra esistenza non li impiegheremo al perfezionamento delle armi da fuoco! Non si offrirà una nuova occasione di provare la lunghezza de’ nostri tiri! Il lampo de’ nostri cannoni non ci schiarirà più! Non sorgerà una difficoltà internazionale che ci permetta di dichiarar la guerra a qualche potenza transatlantica! I francesi non coleranno a fondo uno solo de’ nostri steamers, e gli inglesi non appiccheranno, ad onta del diritto delle genti, tre o quattro nostri connazionali.

— No, Maston, rispose il colonnello Blomsberry,



  1. Coltello a larga lama