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d’uno dei mille. 233

che noi mangiavamo chiacchierando sottovoce coi frati, il priore teneva d’occhio i più giovani che non si lasciassero tirare dalle nostre tentazioni, temendo forse di svegliarsi domattina coll’orto ingombro di tonache gettate alle ortiche. Ma cortese sino all’ultimo ci diede certo vino che pareva di quando fu Re in Sicilia Vittorio Amedeo. A poco a poco l’aria del refettorio si accese, le teste andarono in visibilio, noi e i frati si cominciò a dire tanti spropositi che Zen discese e se n’andò fuori.

Uscimmo tutti. Nel piazzale vidi Nuvolari, ufficiale delle Guide, più fosco del solito. Ci guardava muto e forse in cuor suo si lagnava di noi.


Adernò 14 Luglio. Pomeriggio.


Ho fatto tutta la marcia con Telesforo Catoni che sin da Marsala desideravo d’aver amico. Egli era della compagnia Cairoli e studiava