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fiamma, si rivelavano nella lor diversità possenti. Il suo più alto pregio era in quell’effetto di cui l’accusavano i nemici: che dalla sua scuola — dove convenivano V onesto Critone e Platone uranio e il delirante Apollodoro e quel gentil Teeteto simile a un rivo d’olio fluente senza strepito — escisero il molle cirenaico Aristippo e Critia, il più violento dei Trenta Tiranni, e l’altro tiranno Caricle, e il meraviglioso violator di leggi Alcibiade che non conobbe limiti alla sua licenza meditata. “Il cuor mi balza assai più che ai coribanti, quando io odo i discorsi di costui„ diceva il figliuolo di Clinia, leggiadra fiera coronata di edera e di violette, tessendo il più fulgido elogio con cui siasi mai deificato in terra un uomo, alla fine di un convito che dalla bocca del Sileno aveva raccolto la grande iniziazione di Diotima.