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preso l’immobilità di un’attitudine armoniosa.

Posso tenere a lungo gli occhi aperti e fissi verso l’alto perchè le mie palpebre sono lievi.

Nella forma delle mie labbra è la figura viva e visibile della parola Amen.„


“Io soffro„ dice Anatolia “d’una virtù che dentro di me si consuma inutilmente. La mia forza è l’ultimo sostegno d’una rovina solitaria, mentre potrebbe guidar sicura dalle scaturigini alla foce un fiume colmo di tutte le abondanze della vita.

Il mio cuore è infaticabile. Tutti i dolori della terra non riescirebbero a stancare il suo palpito; la più fiera violenza della gioia non l’infrangerebbe, come non l’estenua questa lunga e lentissima pena. Un’immensa moltitudine