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Note alla Canzone di Umberto Cagni

mità dell’indice della mano destra, già congelatasi due altre volte.„

“L’indice della mano destra mi tormenta continuamente da alcuni giorni, ma non lo scopro mai per timore d’infettarlo, e poiché a nulla ciò servirebbe, non avendo né tempo né modo di curarlo. Lo guarderò il giorno del ritorno (mercoledì 11 aprile.)„

Il lunedì 23 aprile egli doveva superare il termine raggiunto dallo Scandinavo. “Il ghiaccio cigolava da tutte le parti e si incavalcava, e rumoreggiando ergeva dighe: canali serpeggianti si aprivano e ove altri si richiudevano nuove dighe s’inalzavano. Mai avevo veduto il ghiaccio così vivo, così palpitante, così minaccioso. I cani intimoriti guaivano e si arrestavano; noi li spingevamo con la voce e affannosamente aiutavamo or una slitta, or l’altra.„

“Nei brevi riposi ci guardavamo sorridendo, ma nessuno parlava; forse ci pareva che la nostra voce dovesse rompere l’incantesimo che ci conduceva alla vittoria....„

Il dolore del dito lo tormentava sempre. Bisogna leggere nel Diario con quale atroce pazienza egli stesso operò il taglio della parte annerita. Per recidere l’ossicino sporgente, dolorosissimo, con un paio di forbici comuni, impiegò quasi due ore. “Canepa ad un certo momento non ha più resistito ed è scappato fuori della tenda nonostante il vento e la neve.„

Rinunziava a lavare la piaga col sublimato “per risparmiare tempo e petrolio.„ Come più crescevano gli stenti e gli impedimenti, più gli cresceva l’energia. “Mi sembra di avere una nuova grande energia fisica, conseguenza forse di quella morale potentemente eccitata dal pericolo, dalla lotta per la nostra conservazione e da un desiderio infinito che supera forse quello della vita: dal desiderio che tutte le nostre fatiche ed i nostri sacrificii non vadano perduti, che l’Italia sappia che i suoi figli dalla lotta secolare, nuova per essi, escono con onore.... „


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