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QUARTO - MEROPE


verso il sogno propaga le sue nude
onde, come il Deserto senza strade.
147L’asfodelo letèo vi si dischiude

come lungh’essi i talami dell’Ade.
L’asfodelo si lacera ed aulisce
150sotto lo schianto di colui che cade.

Or più la pesta si profonda. Strisce
di nero sangue rigano il cammino.
153Tale è il silenzio, che vi si scolpisce

l’evento come in un rigor divino.
Il cielo è sgombro. Solo vi s’intaglia
156l’indomito adamante del Destino.

Non rombo, non fragore di battaglia,
non urlo di dolore. Ma chi muove
159per la gran notte, e la gran notte eguaglia?


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