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Atto II. Scena III 87


Mila
Aligi, fratel mio! Dammi la mano.
Aligi
Mila, il cammino è là, poco lontano.
Mila
Dammi la mano tua, ch’io te la baci.
È il sorso che concedo alla mia sete.
Aligi, appressandosi
Mila, col tizzo io la volli bruciare.
È quella mano trista che t’offese.
Mila
Non mi rammento. Io son la creatura
che trovasti seduta su la pietra,
che veniva chi sa da quali strade.
Aligi, appressandosi ancóra
Su la tua faccia il pianto non s’asciuga,
creatura. Una lacrima ti resta
nei cigli; trema, se parli; e non cade.
Mila
S’è fatto un gran silenzio. Aligi, ascolta.
Non cantan più. Con l’erbe e con le nevi,
siamo soli, fratello, siamo soli.
Aligi
Mila, tu sei come la prima volta
là su la pietra, quando sorridevi
con gli occhi e avevi i piedi sanguinosi.