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Quando in su’ novi mai
ardeva la diurna
fiamma, ti sospirai
a lungo, o taciturna.
Bere la pace all’urna
tua vasta era il desío;
bere il tuo lene oblío,
sorella de la morte.

Anche a me, da’ supremi
cieli, vogli la faccia.
Li stanchi occhi mi premi;
tutto a ’l gran sen m’allaccia,
sì ch’io fra le tue braccia
oda il tuo tardo cuore,
oda il lontan fragore
de’ fiumi della morte.

Coro dei Giovini.

O belle, udite, udite
voci che il vespro aduna.

Coro delle Giovani.

I vaghi de la Luna
fan lai ne l’aria mite.