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le vergini 67


— Stanca, eh? comare; voi non siete abituata, si sa. Appoggiatevi a me, appoggiatevi - diceva Teodora. - La figlia di Donna Mentina Ussoria, quella più piccola, butterata, stava proprio innanzi alla bottega, sapete, su la piazzetta....

Erano alla caserma dei finanzieri. Grandi mucchi di carrùbe mandavano un odore forte come di pelli conciate; e la strada seminata di scaglie d’ostriche scricchiolava sotto i passi. Due sciàbiche, presso la riva, facevano pesca d’anguille, in silenzio, con la luna propizia. Ma la sonorità del mare empiva di grandezza il silenzio: si annunziava la foce con l’ondeggiamento del sale superante il lieve fiore dell’acqua dolce.

— Torniamo in dietro, belle figliuole - disse Don Paolo, prendendo una carruba dal mucchio vicino.

Giuliana si lasciava condurre. Ella durava fatica a rattenere l’ansia del respiro; poichè ora il suo stato, con una terribilità incalzante, le si ripresentava dinanzi e schiacciava tutti li aneliti e i tumulti del sentimento suscitati dalla voluttà della notte lunare. Ella vedeva, nella fissazione del suo pensiero, la figura di Lindoro levarsi e vivere; si sentiva un’altra volta afferrare e palpare da quelle mani aspre, soffocare da quel fiato caldo di vino e di libidine, violare su i mattoni della stanza. Ma in quel momento, pensava, ella non aveva resistito, non ave-