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316 giugno

GRAZIE

28, mercoledì


Ha voluto finire il suo anno di scuola la mia povera maestra: se n’è andata tre soli giorni prima che terminassero le lezioni. Dopo domani andremo ancora una volta in classe a sentir leggere l’ultimo racconto mensile: Naufragio, e poi... finito. Sabato, primo di luglio, gli esami. Un altro anno dunque, il quarto, è passato! E se non fosse morta la mia maestra, sarebbe passato bene. - Io ripenso a quello che sapevo l’ottobre scorso, e mi par di sapere assai di più: ci ho tante cose nuove nella mente; riesco a dire e a scrivere meglio d’allora quello che penso; potrei anche fare di conto per molti grandi che non sanno, e aiutarli nei loro affari; e capisco molto di più, capisco quasi tutto quello che leggo. Sono contento... Ma quanti m’hanno spinto e aiutato a imparare, chi in un modo chi in un altro, a casa, alla scuola, per la strada, da per tutto dove sono andato e dove ho visto qualche cosa! Ed io ringrazio tutti ora. Ringrazio te per il primo, mio buon maestro, che sei stato così indulgente e affettuoso con me, e per cui fu una fatica ogni cognizione nuova di cui ora mi rallegro e mi vanto. Ringrazio te, Derossi, mio ammirabile compagno, che con le tue spiegazioni pronte e gentili m’hai fatto capire tante volte delle cose difficili e superare degli intoppi agli esami; e te pure Stardi, bravo e forte, che m’hai mostrato come una volontà di ferro riesca a tutto; e te, Garrone, buono e generoso, che fai generosi e buoni tutti quelli che ti conoscono: e anche voi