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manifestate sin dal luglio 1496, per una nuova impresa di scoperte, correva il settembre 1497, e gli uffici della marina a Siviglia non avevano per anco assicurati i mezzi della spedizione. Colombo aveva passato un anno intero ad aspettare, a sollecitare il pagamento dovuto a quegli uomini, la maggior parte de’ quali lo avevano calunniato e tradito, ma che compiangeva e proteggeva perchè avevano sofferto. Le più vive afflizioni dell’ammiraglio non provenivano da tali ritardi: si affliggeva sopra tutto dello stato in cui era lasciata la colonia, sprovveduta perfino dell’indispensabile, e che prevedeva caduta in uno stato peggiore di quanto raccontavasi; la qual cosa era verissima.

In breve una pubblica sciagura venne a sospendere di bel nuovo gli apparecchi della partenza.

ll principe reale, l’infante don Juan, erede presuntivo delle due corone di Castiglia e di Aragona, accompagnato dalla principessa Margarita, giunse a Salamanca, e la città lo accolse con entusiasmo, segnalandosi con feste magnifiche: ma il quarto giorno, l’Infante fu preso da una febbre lenta, sintomo di un morbo, la cui causa occulta rendette vana tutta la scienza medica. Le sue forze andarono scemando rapidamente. Il 4 ottobre il giovane Principe spirò, mostrando un coraggio eroico: il re Ferdinando non potè giungere a lui che all’ora della sua agonia; e siccome a que’ giorni la Regina era assente e tutta intesa alle nozze della sua primogenita dona Isabella, che a forza di istanze ell’aveva indotta a sposare il re di Portogallo, cosi fu a lei tenuto occulto il fatale avvenimento. Il dolore dei due regni fu profondo e sincero. Grandi e piccoli vestirono a lutto quaranta giorni. La Spagna sentiva, come una sola famiglia, che perdeva un principe perfetto. In tale occasione i popoli, per l’ultima volta vestirono saio bianco secondo l’antica usanza.

ll domenicano don Diego de Deza, primo difensore di Colombo dinanzi alla giunta dei dotti, antico precettore di don Juan, occupava allora la sede episcopale di Salamanca. Diventato amico, e rimasto padre spirituale del suo reale allievo, egli non si allontanò dal suo capezzale, e assistè a’ suoi ultimi