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capitolo terzo 341

stretto sentiero, impraticabile alla cavalleria: quest’era la sola via che menava direttamente a Cibao; la vegetazione esuberante e le asprezze del suolo arrestarono di botto il corpo di spedizione.

Allora, invitati cavallerescamente dall’ammiraglio, alcuni gentiluomini, che conoscevano il servizio de’ guastatori o soldati del genio, organizzati da Isabella, si posero valorosamente all’opera, e associando al loro lavoro le prime file, aprirono in poche ore un libero passo alla soldatesca. In onore di siffatto zelo, quel passo fu dinominato il passaggio de’ gentiluomini.

Superato un tale ostacolo, l’esercito potè dal sommo della montagna contemplare una pianura maestosa che si allargava indefinitamente, irrigata da fiumicelli che vi serpeggiavano diffondendo freschezza e vita sulle loro sponde, lungo le quali la ricca vegetazione de’ tropici faceva pompa del suo indescrivibile lussureggiare. Secondando la natura, l’arte degl’indigeni aveva conversa questa contrada in un giardino incantato.

Tocco profondamente dal delizioso aspetto, il contemplatore della Creazione arrestò il suo cavallo, e fe’ sostare la colonna, affine di ammirare ad agio un tal quadro, e d’innalzarsi all’autore di quelle bellezze, e benedirlo pubblicamente per le magnificenze che gli permetteva scoprire: chiamò «pianura reale» la vega real, questa valle, la più magnifica del mondo.

In accostarsi alle abitazioni, le trombe sonavano, le insegne si spiegavano, e i tamburi battevano la carica. Presi da ammirazione e da Spavento gl’indigeni correvano davanti a que’ potenti stranieri per contemplarli rispettosamente, ed offrir loro provvigioni ed oro, mentre altri sopraffatti da spavento pigliavano la fuga, o si racchiudevano nelle loro capanne, credendovisi al sicuro. L’ammiraglio vietò di forzare que’ fragili asili: giunse alle rive dell’Yaque, picciol fiume, di cui aveva veduto l’imboccatura nel suo primo viaggio, e che aveva nominato il Fiume dell’oro: fe’ sosta sulle sue sponde ridenti.

Per due giorni, lo stendardo reale di Castiglia fu trasferito in mezzo a numerose popolazioni: penetrò poscia nelle tortuosità di una catena di alti monti; il distretto di Cibao, signoria del principe della casa d’oro.