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182 libro primo

Palos per affrettare la partenza, verso il cadere del luglio, le tre navi della spedizione furono in istato di navigare.


§ VI.


Niuno storico ha particolarizzati gli apparecchi di quel viaggio, e indicata la natura precisa de’ suoi mezzi di esecuzione: tutti si restrinsero a congetture. Si è creduto di rendere più interessante questa spedizione pretendendo fosse eseguita con tre navi, una sola delle quali aveva un ponte. La maggior parte degli scrittori ci mostrano Colombo premuroso di partire, avventurandosi su barche che Robertson paragona a grandi sciaIuppe; che Washington Irving chiama barche leggere; che La Martine denomina le tre barche; e che il signor Achille Jubinal appella barche costerecce; miseri navigli che la prima tempesta avrebbe sommersi. Credere ad una tale imprudenza è conoscere poco la sapienza dell’Uomo che Dio suscitò per simile opera.

Colombo, che non commetteva mai nulla al caso, sicuramente non sarebbe incorso in sì fatta temerità; e neppur avrebbe salpato, se avesse ottenuto due sole navi: ne chiedeva almen tre; e l’avvenimento giustificò le sue previsioni, provando, che, se non avesse avuto seco che due navi, l’Europa non avrebbe conosciuto mai la sua scoperta. I pericoli ch’egli andava ad affrontare erano abbastanza terribili senza aggiungervi i torti dell’imprevidenza.

A noi pare importante di arricchire la storia, dopo un lasso di trecento sessanta tre anni, di alcune precise particolarità sulle disposizioni materiali di questa spedizione, la più importante che mai sia stata.

Ciò che Colombo aveva espressamente chiesto erano tre caravelle: diffatto, per approssimarsi alle coste, navi più grandi sarebbero state un pericolo ed un impaccio.

Alcuni dotti hanno tessuto lunghe dissertazioni sull’etimologia, greca secondo gli uni, araba secondo gli altri, italiana a senno d’altri, della parola caravella; sostenendo ch’erano navi di non grande capacità, anzi di poca. Noi non temiamo di emet-