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capitolo quinto 61

stesso Roldano andasse preso di quella vaga giovane, come ha detto Las Casas, o che non credesse gran fatto verace la promessa dello sfacciato libertino, o sia altresì che non potesse tollerare, nello stato precario in cui era Fernando di Guevarra, un matrimonio che avrebbe dato qualche importanza politica ad un uomo percosso amministrativamente dal Vice-re, il gran-giudice significò a Guevarra, che dovesse immantinente partirsi di là, dove aveva temporaneamente preso la sua stanza.

Non ostante quest’ordine, cattivato da Higuenemota, il giovane idalgo non sapeva strapparsi al luogo ov’ella dimorava. Informato di questa disobbedienza, Roldano chiamò a se Guevarra, lo sgridò severamente, rimproverandolo che abusava della confidenza di una donna così eminente qual era la regina Anacoana; slealtà che il grande Ammiraglio non perdonerebbe sicuramente. Guevarra lo supplicò di lasciarlo a Xaragua. Ma Roldano essendosi mostrato inflessibile, egli fece mostra di rassegnarsi. Tuttavia il gran-giudice venne a sapere che, invece di obbedire, Guevarra si era nascosto nel palazzo medesimo della regina, ed aveva mandato a cercare un prete per battezzare la sua fidanzata. Roldano gli fece intimare di uscire incontanente dagli stati di Xaragua, e di andarsi a presentare in persona all’Ammiraglio.

Lungi dall’obbedire il prosontuoso idalgo rispose con minacce a tali ingiunzioni, e ordì con alcuni malcontenti un complotto contro la vita del gran-giudice. Essi convennero d’impadronirsi di lui per sorpresa, e di accecarlo. Roldano, appunto allora, preso da oftalmia, non usciva della sua stanza. Informato del loro disegno, comprese che un atto vigoroso era il solo che potesse prevenire una nuova ribellione; mandò subito l’ordine d’imprigionare Fernando di Guevarra e sette suoi complici. Il loro improvviso imprigionamento venne eseguito nel palazzo medesimo di Anacoana e sotto i suoi occhi: incatenati questi otto, furono condotti nella cittadella di San Domingo.

Udendo la prigionia di Guevarra, suo cugino Adriano di Mogica, già complice di Roldano, divenne furibondo contra di lui: partì incontanente per Bonao, luogo di riunione de’ primi ribel-