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362 libro quarto


Anzichè, dopo la sua scoperta, godersi del suo trionfo, e gustare le dolcezze della sua dignità vice-reale, Colombo non aspirò che a nuove esplorazioni, per gridare in contrade anco più remote il nome del Redentore. Egli recitava regolarmente l’offizio de’ Religiosi Francescani. A Valladolid, a Granata, ovunque dimorava, alloggiava nei loro conventi. Fuor dell’Ordine Serafico, non aveva stretti legami che coi Domenicani, i Certosini, i Geronimiti, con ecclesiastici di vita edificante, e con uomini semplici e devoti. Non contrasse dimestichezza mai con grandi e favoriti della corte: viveva, ascritto del terz’Ordine di San Francesco, come un vero frate laico.

I viaggi posteriori di Colombo non ebbero altra mira che la propagazione del Vangelo. Tutte le scoperte posteriori non essendo state altro che l’esecuzione del suo piano, si può dire che la mercè di lui, il sacrifizio perpetuo della Nuova Legge, annunziato e profetato nell’antica, è stato realmente stabilito in America. Ad ogni ora del giorno e della notte, l’immolazione della Celeste Vittima si rinnova nei due emisferi. Quando il canto delle compiete annunzia il cadere del giorno nella nostra Europa, quello del mattutino precede l’aurora in altre regioni; e mentre la notte seppellisce sotto le sue ombre il nostro emisfero, l’augusto Sacrifizio vien celebrato sulle Ande, e nelle isole del mar Pacifico. Il sole illumina incessantemente le cerimonie della Chiesa di Gesù Cristo. Le parole de’ profeti e dei salmisti, le letture del Vangelo si congiungono, si succedono secondo le regole della liturgia romana; e come nel vecchio Mondo, così nel nuovo, la gloria del Verbo, e le sue misericordie sono annunziate all’uomo. La potenza dell’unità cattolica splende nella permanenza di questo omaggio reso al Signore; perocchè sola su questo globo, la Chiesa Romana offre questa inalterabile perpetuità di aspirazioni verso il cielo. Il Santo Sacrifizio vi continua senza interruzione, come la vita organica, la respirazion delle piante, la rotazione della terra sopra il suo asse e la traslazione del medesimo sole nell’immensità dello spazio.

Dopo l’onore di scoprire la metà sin allora ignota del nostro pianeta, e di mostrar ivi l’emblema della Salute, il messaggero