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capitolo primo 15


Se per entrare in questo vero mare interiore, che si chiama il golfo di Paria, aveva Colombo avuto bisogno del soccorso della Provvidenza, l’assistenza di lei non gli fu punto manco necessaria per uscirne. Noi insistiamo sulle particolarità di questo sbocco nel mar Caraiba, perchè non fu mai riferito con esattezza. Il veridico Herrera riconosce il fatto. «Quivi l’Ammiraglio durò non minor pena di quella che aveva patito nella Bocca del Serpente, allorchè penetrò nel golfo: solo che il pericolo fu maggiore1.

Un po’ avanti il mezzodì, le tre caravelle si trovarono vicine al passo. Si vedevano i flutti in uno spaventevole sconvolgimento. L’acqua fluviale sospinta verso il mare si trovava combattuta dall’acqua salata, che la marea spingeva fortemente contro l’entrata del golfo. Le onde si agitavano con tale violenza che si levavano in montagne, e con sì gran fragore da spaventare i più ardimentosi. Colombo congetturò che a «i letti della corrente e le colline d’acqua che uscivano ed entravano in quel canale con un rumore così terribile, procedevano dall’urto dell’acqua dolce coll’acqua salata. L’acqua dolce si opponeva all’entrata dell’acqua salata; e questa si opponeva all’uscita dell’altra2.» Quietando il vento i piloti non potevano aiutarsi colle vele, e temevano di essere gettati dalla violenza delle correnti sui bassi fondi, e rotti contra gli scogli. L’Ammiraglio confessò che se riuscivano a cavarsi dal mal passo, potrebbero dire a ragione di essere stati liberati dalla boca del Drago; e gliene rimase il nome3.

Non ostante l’imminenza del pericolo, giovandosi l’Ammiraglio di un venticello di terra, fece avanzare le caravelle. «Ma appena erano le navi entrate in quella specie di terribile stretto che il vento cadde interamente; ed esse correvano ad ogni

  1. Herrera, Storia generale dei viaggi e conquiste nelle Indie occidentali. Decade I, lib. III, cap. xi.
  2. Cristoforo Colombo, Relazione del terzo viaggio indirizzata ai Re Cattolici.
  3. Herrera, Storia generale dei viaggi nelle Indie occidentali. Decade I, lib. III, cap. xi.