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capitolo sesto 253

punto di riprendere dal pergamo una così ributtante ingratitudine: gridavano con solennità e coraggio contro un tale abbandono.

Non era cosa che giustificasse la noncuranza di Ovando. Se non aveva una caravella abbastanza grande per ricondurre tutta la gente di Colombo, poteva, almeno, spedire ai naufraghi provvigioni e speranze col mezzo di uno dei brigantini che facevano il servizio lungo le coste di Hispaniola: se non avesse trattenuto Diego Mendez, questi avrebbe avuto agio di far costruire una feluca, e di spedirla a Santa Gloria per soccorrere l’Ammiraglio.

Tuttavia, l’opinion pubblica si era fatta conoscere così fortemente, che, per darle soddisfazione, l’Ovando divolgò che manderebbe a Colombo un brigantino. Ma a chi fidò il comando di quella piccola nave? Ad un ufficiale di terra. E qual ufficiale trascelse? Il nemico più ardente che l’Ammiraglio avesse ad Hispaniola. Le provvigioni ed i ristori furono in giusta rispondenza coi sentimenti che il governatore nutriva per Colombo: la metà di un porco salato, ed un barile di vino erano propriamente un gran sollievo pei centotrenta uomini che si trovavano coll’Ammiraglio1! Venne fatto divieto a quell’ufficiale di comunicare colle caravelle; di portare o di ricevere lettera o pacchetto; di far la menoma parola coi naufraghi2: doveva solamente consegnare all’Ammiraglio il dispaccio e il dono del governatore, e tornare indietro subitamente. L’odio dell’inviato assecurava Ovando dell’esatta esecuzione de’ suoi ordini.

  1. Ovando ignorava allora la rivolta dei Porras, seguìta da diserzione con armi, bagaglio e bottino. Egli sapeva da Diego Mendez che rimanevano centotrenta uomini sulle caravelle arenate. Ben è vero che nella sua relazione Diego Mendez parla di duecento trenta, ma evidentemente fa errore di un centinaio; voleva dire certo centotrenta, perchè tenendo conto della perdita toccata al Fiume del Disastro, al fiume di Belen, e di quattordici Spagnuoli che su canotto passarono alla Spagnuola, trovasi che rimanevano solo centotrenta uomini a Santa-Gloria.
  2. Herrera, Storia generale dei viaggi, e conquiste dei Castigliani nella Indie occidentali. Decade 1, lib. VI, cap. vii.