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160 libro quarto

oziosamente in Castiglia il frutto delle loro rapine. ll passato trovavasi per essi anticipatamente legittimato dal loro oro; e si tenevano sicuri di conseguire i favori, di cui il credito del vescovo Fonseca avrebbe guiderdonato il loro odio contro l’Ammiraglio: ributtarono dispettosamente il consiglio del patriarca dell’Oceano; risposero colle beffe e col dispregio a quell’atto di cristiana magnanimità: dopo di averlo abbeverato di amarezze e calunnie, quando egli lor sovrastava, vedevano con gioia le sue navi respinte dalla terra da lui scoperta: la presenza del giusto avrebbe sturbato le loro illusioni colpevoli. Non volendo nulla da lui, neppure un consiglio, rigettarono il suo avvertimento, come dianzi la sua persona aveano reietta dall’isola, di cui era il Vice-re: dissero al servo di Dio, come l’empio dell’antichità all’Onnipotente: «Ti allontana da me1

Questa ingratitudine pose il colmo alla loro iniquità. L’Altissimo accecò que’ superbi.

L’angelo del Signore trasmise i suoi ordini alla tempesta, e il castigo piombò.

Il pio storico dell’Ammiraglio, don Fernando Colombo, informato di tutte le circostanze di questo provvidenziale sinistro, assicura che la sua esecuzione fu opera del divino volere, perche i ribelli, pieni d’oro e di delitti, giunti in Castiglia, invece del castigo meritato, avrebbero, merce la protezione di don Giovanni Fonseca, ottenuto favori2. Questo atto di suprema giustizia, autenticato da carte ufficiali, da documenti politici, dalle testimonianze di reali storiografi, avveratosi nel secondo anno dell’era della rinascenza, durante gli sforzi della stampa, lo sviluppo letterario della Spagna, la chiaroveggenza del progresso e le investigazioni della

  1. “Recede a nobis, scientìam viarum tuarum nolumus.” — Job,cap. xxi, v. 14.
  2. “a Yo tengo por cierto que esto fué providencia divina, porque si arribaran estos á Castilla, jamas serian castigados segun merecian sus delitos, antes bien porque eran favorecidos del obispo, huvieran recibidos muchos favores y gracias.” — Hernando Colon, Historia del Almirante don Cristobal Colon, capit. lxxxviii.