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capitolo ottavo 113

zare la Spagnuola con galeotti, e la sua scelta infelice di Roldano ad esercitare le funzioni di gran-giudice dell’isola.

L’idea di arruolare i coloni nelle prigioni e nelle galere non deve ascriversi all’Ammiraglio, ma alla stessa necessità; e mette in luce la penosa estremità a cui era ridotta la Corte. Non si dimentichi che al momento di tale proposta, la preoccupazione contra le Indie era così grande, che nessuna ricompensa avrebbe potuto muovere un Castigliano ad andarvi. Il soggiorno di due anni alla Spagnuola riscattava da pena capitale; ci avea là una quistione di vita o di morte per la colonia. D’altra parte l’esclusioni volute da Colombo, cadendo sui malfattori più colpevoli, davano motivo di sperare che questo reggimento penitenziario recherebbe felici frutti. E se i condannati non fossero stati sbarcati in avverse circostanze in mezzo a ribelli, il cui esempio, e le cui suggestioni ridestarono ogni lor malvagità non si avrebbe avuto motivo di lamentarsi della loro deportazione. La necessità di aprire le prigioni per popolare la Spagnuola suona piuttosto accusatrice de’ Castigliani che dell’Ammiraglio. Risulta da questa dura necessità, com’egli avesse a cuore di salvare la colonizzazione cattolica di quelle contrade. Prima di abbandonarle, Colombo andava a cercare gli elementi della coltura e dell’incivilimento, fuori di tutti gli usi e di tutte le idee del suo tempo: non diceva, come un eloquente girondino «periscano le colonie anzichè un solo principio;» ma accettava i rischi d’incessanti lotte contro indoli ingrate e perverse, piuttostochè lasciar perire il germe della fede cattolica che aveva seminato. A’ nostri giorni, la rapida prosperità dell’Australia, e il nostro primo tentativo nella Guiana sembrano giustificare il penetrante ardimento delle speranze di Colombo.

Per ciò che risguarda le scelte da lui fatte, esse furono sempre eccellenti. La rea condotta di Roldano non accusa il discernimento di Colombo. Essendo stato Roldano fra’ suoi dimestici, l’Ammiraglio aveva potuto apprezzare il suo amore della legalità, la sua attitudine agli affari contenziosi, alle soluzioni giudiziarie: ei gli aveva sulle prime confidata la carica di giudice di prima

Roselly, Crist. Colombo, T. II. 8