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e alla estrema miseria e segrega nello spazio, perchè ha segregato nel tempo. Dalla vita di Rodi, come da quella di Tripoli, alla vita d’una città moderna, d’una regione moderna, intercedevano per lo meno dieci secoli di cui la prima e la seconda erano indietro. E così Rodi e Tripoli, questo sulla costa d’Affrica, quella nel Mediterraneo, erano segregati dal mondo attivo. Son cadaveri per il mondo attivo. Restano le plebi che prolificano e poltriscono.

Giorni fa camminavo lungo il mare, sulla diga che porta al forte di Sant’Elmo dove sono ancora tre o quattro mulini. Le ruote giravano. Mi fermai ad uno e salii su. In cima trovai un vecchietto che pareva il vecchio pastore della tragedia greca, o il vecchio servo di Ulisse, il quale, se ora la memoria non mi falla, si chiamava Eumeo. Gli dimandai se era greco: era greco. Aveva per cappello un conetto in capo con la punta ritorta a mo’ del berretto frigio, e stando curvo a sommo della scaletta, come l’età e la riverenza volevano, levava sopra di me un piccolo viso fino, tutto contornato di barba bianca, attonito, scrutatore e attento, proprio come ci raffiguriamo quello de’ suoi antichi pari e consanguinei che ho nominato, quali ci appariscono nei bassorilievi, nei quadri e sulla scena. Il vecchietto tolse una manciata