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capitolo v. 55


31. Ancorchè tu scagliassi la mano su me per uccidermi io non stenderei la mia per toglierti la vita, giacchè temo Dio, padrone dell’universo.

32. Amo meglio che ne resti tu solo, carico de’ miei peccati e de’ tuoi, e che tu sii condannato al fuoco, ricompensa dei perversi.

33. E la sua anima si esaltó tanto fino a fargli uccidere suo fratello: lo uccise, e fu nel numero dei perduti.

34. Dio mandò un corvo che grattava la terra per mostrargli come doveva nascondere il delitto commesso sul suo fratello. Infelice che sono! Son divenuto io tanto debole al punto da non potere come questo corvo nascondere il delitto commesso sul mio fratello?1

35. Il perchè noi abbiam scritto questa legge per i figli d’Israele: Colui che avrà ucciso un uomo senza che questi abbia commesso un omicidio, o disordini nel paese2, sarà riguardato come l’omicida del genere umano, e chi avrà resa la vita ad un uomo sarà considerato come se avesse resa la vita a tutto il genere umano.

36. I nostri inviati sono comparsi fra loro accompagnati da segni evidenti; ma ad onta dei segni, la maggior parte degli nomini sono stati iniqui.

37. Ecco quale sará la ricompensa di coloro che combattono Dio, ed il suo apostolo, e che impiegano tutte le loro forze a commettere disordini sulla terra; li ucciderete, o farete loro subire il supplizio della Croce; loro taglierete le mani ed i piedi; saranno scacciati dal lor paese3. L’ignominia li coprirà in questo mondo, e subiranno un gastigo crudele nell’altro,

38. Meno quei che si saranno pentiti prima che li abbiate vinti; imperocchè sappiate che Dio è indulgente, e misericordioso.

39. O credenti! temete Dio; studiatevi di meritare accesso presso di lui; combattete per la sua religione, e sarete felici.

40. Quando anche gl’infedeli possedessero il doppio delle ricchezze che la terra contiene, e le offrissero per redimersi dal supplizio nel giorno della resurrezione, le loro offerte non sarebbero accolte. Un gastigo crudele li attende.

41. Vorranno sortire dal fuoco, ma non ne sortiranno mai. Il gastigo che è loro riservato sarà eterno.

42. Taglierete le mani dei ladri, uomini o donne, in punizione del loro delitto. Questa è la pena che Dio ha stabilita contro di loro. Egli è potente, e savio.

43. Chi si sarà pentito delle sue iniquità, e si sarà corretto, Dio accoglierà il suo pentimento, poichè è indulgente e misericordioso.

44. Non sai tu che Dio è il sovrano del cielo, e della terra e che perdona e punisce chi vuole? È onnipotente.

45. O profeta! non ti affliggere per coloro che corrono l’uno dietro l’altro


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  1. Secondo i racconti degli ebrei, era ad Adamo che il corvo mostrava come seppellire il cadavere. Dicono i commentatori che il corvo avesse ucciso un altro corvo e che lo seppellisse scavando la terra.
  2. La parola feçad del testo, tradotta per disordine, vuol dire corruzione; s’applica alle violenze, ed al brigantaggio sulle strade. Si applica ancora alla propagazione dell’idolatria: Questo versetto per conseguenza prescrive la morte dell’idolatra.
  3. L’omicida si punisce colla morte. Se questi ha inoltre commesso un furto, spogliato un altro facendo il brigante, sarà crocifisso. Colui che spoglia, senza uccidere, avrà la mano dritta, ed il piede sinistro tagliati; gli attacchi contro i viaggiatori devono essere puniti coll’esilio. In quanto al furto, non si deve tagliare la mano al pugno che allorquando il valore dell’oggetto derubato passi l’ammontare di quattro dinar (circa dieci piastre).