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4 il caso wagner

Con tutto ciò che lo fa essere figlio del suo tempo. Bene! io sono quanto Wagner figlio dell’età presente, e quindi decadente. Con questa differenza: che io me ne son reso conto e mi son messo in istato di difesa. Il filosofo, in me, protestava contro il decadente.

In verità, quel che mi ha occupato di più è il problema della decadenza: ed ho avuto le mie buone ragioni per questo. La questione del «bene» e del «male» non è che una varietà di quel problema. Se si è visto chiaro nei sintomi della decadenza si comprenderà anche l’essenza della morale, — si comprenderà quel che si nasconde sotto i suoi nomi più sacri e le sue più sante formule di valutazione: la vita ammiserita, la volontà di morire, la grande stanchezza. La morale è la negazione della vita... Per adempiere un còmpito siffatto m’era necessaria una disciplina personale: — prender partito contro tutto quanto v’ha di malato in me, Wagner compreso, compreso Schopenhauer, compresavi tutta l’«umanità» moderna. Allora io sentii un profondo distacco, un senso di gelo e di disincantamento per tutto ciò ch’è temporale e del nostro tempo; e il mio più alto desiderio divenne lo sguardo di Zaratustra, uno sguardo che abbraccia il fenomeno «uomo» da una distanza infinita, — e lo vede al di sotto di sè... Di qual sacrificio non sa-