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354 REPLICA ALLA RISPOSTA

fiuto coll’offerta d’un infimo posto d’assistente, sotto un ingegnere che livellava, dietro al filo di seta, una delle più facili sezioni. Il Colombani fu consigliato a non accettare, e ad attendere piuttosto a mettere in regola il suo diploma, come poi fece, e quindi riprese servigio in Francia, ove fu posto a ordinare la sezione delle machine sulla strada di Versailles (Riva Destra). E qui si vede un’altra differenza nelle persone, che, mentre il dott. Cattaneo cercò di far conoscere in Lombardia il sig. Meduna — di promovere la nomina del sig. Milani — di fare un posto opportuno al sig. Colombani —  d’interessare alle diverse parti dell’opera quanti ingegneri e architetti potevano recarvi l’obolo d’un utile pensiero: il sig. Milani fece di tutto per disgregare questi elementi e compresse con geloso rigore tutti quelli che, senza volerlo, si trovò tra le mani. Fra tanti progetti di ponti, di stazioni, di gallerie, d’aquedutti, fra tanti problemi d’ogni maniera, che sciolse in fretta e male, o non si provò tampoco di sciogliere, egli non ebbe mai la generosità, nè l’accortezza di regalare un incarico a un giovine d’ingegno, per poi dire al publico: questo è il ponte dell’Adda, ideato dal tale. questo è il ponte dell’Adige, ideato dal tal altro, come in una scala immensamente più grande l’uomo del secolo aveva l’animo di dire: questi fu il mio salvatore a Lobau; questi fu il mio braccio a Castiglione. E così nessuno trovò nell’impresa una speranza di nobile carriera. E così abbiamo un progetto, che, anche rifuso da capo, fa vergogna; e farebbe vergogna ancora, se si rifondesse da capo dieci volte. E così abbiamo sciupato un milione; — e, ciò ch’è peggio, quattro anni; e, ciò ch’è peggio ancora, il credito dell’impresa; — e, ciò ch’è pessimo, ci siamo uditi dire, e abbiam detto noi medesimi, che in Italia ornai non si sa fare più nulla.

Che allora il sig. Colombani non avesse peranco ottenuta la firma d’ingegnere in queste province, non era cosa che impedisse al sig. Milani di valersene nel suo studio, e di consultarlo, per esempio, sull’altezza dei terrapieni, e sulla larghezza delle rotaje; e del resto il dott. C. Cattaneo, appena s’avvide che l’ingegnere in capo giocava di pretesti, si guardò bene dal fargliene più parola. La cosa fece la stessa impressione sul sig. Colombani, il quale così ne scrive: “Che dica d’avermi escluso perchè l’ha voluto