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esercizio, qualunque sia il materiale mobile e qualunque sia il carico; poichè i treni, potranno correre ed inseguirsi in ogni senso, di notte e di giorno, ad occhi chiusi.

Allora il doppio binario che si otterrà da Bologna a Livorno, ed i miglioramenti possibili sul tratto Firenze-Roma-Napoli, costituiranno la più formidabile opera di difesa contro il nemico schierato nella valle del Po e contro le forze che volesse sbarcare sulle nostre coste, poichè l’Italia potrà, in ogni istante portare e riportare le sue forze al di qua ed al di là dell’Appennino, e concentrarle ovunque sia minacciata nella sua esistenza.

Adunque nella Direttissima Bologna-Firenze sta nascosto il nostro più importante problema militare, ferroviario, agricolo e industriale, e ad essa devono tendere i nostri sguardi e tutti i nostri sforzi. E come il sangue affluisce al cuore per una via e ne riparte per un’altra, così attraverso l’Appennino che divide il cuore d’Italia dalla valle del Po, dobbiamo creare una grande arteria a doppio binario, la quale permetta il flusso e riflusso del movimento longitudinale senza i vincoli che inceppano il servizio sulle forti rampe e sulle linee ad un solo binario. Noi dobbiamo in altre parole distruggere gli effetti del vizio organico da cui è affetta la grande arteria longitudinale-centrale della penisola, e conseguire, dal Po al Sebeto, l’unità ferroviaria, se vogliamo conservare l’unità politica, raggiungere quella economica e permettere a tutti gli Italiani di concorrere alla difesa ed alla prosperità della Nazione.